SALMERINI ALPINI DI ALTA QUOTA...............


Qualche anno fa un caro amico con cui vado spesso a pesca mi propose una nuova avventura….. andare a pesca di Salmerini Alpini.
L’ idea di andare ad insidiare un nuovo predatore mi lascio un paio di notti insonne ma l’entusiasmo di quella prima volta e rimasto tale col passare del tempo e oramai per me è diventato quasi un rito recarmi ogni anno tra i monti a oltre 2000metri alla ricerca  di questo straordinario pesce di rara bellezza.
Questo predatore vive nei laghi di montagna e trova il miglior habitat dove vi è una buona profondità e dove la temperatura del acqua e sempre molto bassa e che quest’ultima non arrivi a livelli elevati durante il periodo estivo.
Il Salmerino alpino è un pesce che non arriva a misure esagerate, già un esemplare di 40cm si può considerare una gran preda, la sua particolarità è la sua livrea grigio scuro con delle piccole macchie tondeggianti e una sfumatura rossastra sul ventre, ha una bocca molto grande e una cosa molto particolare che li differenzia dalla maggior parte dei salmonidi sta nella pinna caudale con una marcata forma bilobale.
Il momento migliore per andare ad insidiare questi pesci in alta quota coincide con la fase post disgelo dove troviamo i salmerini attivi anche nelle ore centrali del giorno, mentre con l’avanzare della bella stagione l’attività predatoria è concentrata di più nelle prime ore della giornata e verso il tramonto.

Per una pesca mirata a questo pesce dobbiamo selezionare bene l’attrezzatura e indirizzarci su un light spinning, solitamente la canna che utilizzo ha una misura di 7 piedi e una grammatura con un range di 2-10Gr. Il mulinello è più che sufficiente di una misura di 2500 su cui preferisco montare un nylon di tipo affondante mai superiore allo 0.18, questa scelta è dettata dal fatto che spesso pescando in profondità superiori ai 10metri con piccole testine piombate che spesso non arrivano ai 2gr, l’utilizzo di un trecciato non gioverebbe poiché non permetterebbe al nostro artificiale di affondare ad una velocità corretta, questo perchè la treccia essendo galleggiante ostacola l’affondamento delle esche più leggere.
Gli artificiali che più si prestano alla cattura del Salmerino sono piccoli minnow affondanti, piccoli rotanti ed ondulanti e siliconi che non superano mai i 3” di lunghezza.
Negli spot che frequento, raramente uso i minnow inquanto i salmerini tendono a rimanere a stretto contatto con il fondale e gestire un minnow di qualche grammo su una decina di metri d’acqua e molto difficoltoso allora solitamente scelgo ondulanti come il classico Ardito da 5 e 8gr oppure dei rotanti come il celebre Martin in misure comprese dal 3 al 9, che recupero il più possibile a stretto contatto con il fondale in maniera molto lenta inquanto il Salmerino in acque molto fredde raramente attacca esche veloci ma bensì predilige i recuperi molto lenti, proprio per questo che una delle esche più versatili per la sua cattura è il siliconico.
Personalmente prediligo l’ utilizzo di piccoli shad visto che i laghi che frequento hanno consistenti quantità di pesce foraggio, spesso utilizzo colori naturali ma anche i colori più accesi trovano un buon riscontro.

Come già accennato prima i siliconi sono di misure contenute, questo dovuto al fatto che il salmerino non caccia esche di grosse dimensioni e spesso la sua mangiata e molto timida quasi impercettibile certe volte, specie quando la temperatura del acqua e ancora bassa una gomma piccola ci da più chance di fare strike.
Un po’ di modelli con cui ho catturato molto bene su questi laghi di alta quota sono il Virago e il Ra shad da 2” di casa Molix e il Dippin shad da 1.75” di Valley hill i quali li abbino a delle testine piombate che non superano mai i 2gr di peso e visto che i fondali di questi laghi sono composti da molte rocce il mio consiglio e di scegliere modelli con profili studiati per il light rock fishing, questi ci evitano spiacevoli incagli e proprio perché sono concepite per un uso destinato alla roccia vengono realizzate con acciaio di ottima qualità in modo che l’amo non si spunti a contatto ripetuto con i sassi, un modello che raggruppa queste caratteristiche e si presta bene con l’utilizzo di queste gomme è la testina Decoy sv 69 rocket plus che nelle misure più piccole calza bene le micro gomme sopra citate.

Molte esche che utilizzo per la ricerca di questo simpatico predatore infatti sono le stesse che utilizzo nel light rock fishing,proprio in virtù del fatto che in questi spot questo pesce vive a stretto contatto del fondale in un ambiente frastagliato di pietra.  
Quando andremo a lanciare il nostro siliconico aspetteremo che arrivi a contatto con il fondo e da quel momento inizieremo un lento recupero fatto di piccolissimi saltelli e brevi pause affinchè vediamo la nostra esca comparire sotto i nostri piedi; poniamo molta attenzione durante la fase finale del recupero perchè spesso il salmerino segue la nostra esca per svariati metri e molte volte la attacca proprio in prossimità della riva.
Il salmerino è un pesce molto delicato quindi poniamo massima attenzione nella fase di salpaggio e di slamatura ricordandoci sempre di avere le mani bagnate durante la malneazione del pesce inquanto venendo da acque molto fredde lo shok termico a contatto con le nostre mani calde può essere molto dannoso.
Una creatura cosi bella e delicata merita un catch e release da veri specialisti quindi dobbiamo essere molto scrupolosi in tutta la fase di pesca.
Affrontiamo la montagna sempre con molta prudenza consultando anticipatamente il bollettino meteo e con dotazioni adeguate, dalle calzature al vestiario visto che il tempo cambia molto in fretta lassù, e cosa molto importante mai da soli!!!!

Ora non vi resta che preparare l’attrezzatura e…in bocca al salmerino!!!!
Luca Passarella
SPINNING PASSION STAFF

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