PICCOLE ACQUE PER GRANDI EMOZIONI....................


I piccoli corsi d'acqua sono da tanti sottovalutati e disprezzati , ma per gli amanti del light game e Ultra light fishing sono una fonte inesauribile di soddisfazioni e catture,a volte molto più difficili che in corsi d'acqua di portata maggiore.
Questi ambienti si contraddistinguono per il basso fondale, per la sospettosità del pesce in quanto ci può facilmente vedere ,e a volte per la loro difficile praticabilità in quanto poco battuti e spesso le postazioni utili per pescare sono impraticabili.
In molti casi le specie presenti sono diverse, troveremo scardole, cavedani ,bass, carpe , siluri e anche trote, questa varietà ittica comporta approci diversi utilizzando sia soft bait che hard bait , indubbiamente le mie preferite rimangono le esche rigide , ma per esigenze di cattura a volte mi devo adattare alla situazione ed usare le "Gommine".
Le piccole acque con la vista dei pesci possono far  intuire che si tratti di una pesca facile, tutt'altro!!!! si tratta a volte di una pesca dagli approci silenziosi e dalle pose soft per non sospettare i  pesci presenti , e indubbiamente una buona conoscenza dello spot aiuta non poco.
Per uno come mè che è abituato a scontrarsi con grandi quantità d'acqua non e stato certo facile adattarsi a questo genere di ambienti , ma con un po di pazienza e dedizione pian piano le catture sono arrivate e  anche con specie che mai pensavo presenti in corsi d'acqua cosi piccoli.
Nei vari social network sono nate delle vere proprie comunità amanti della pesca light fatta in piccoli ambienti, sintomo che è una pesca dinamica che trova diversi estimatori , una forma di spinning sotto porta fatto in ambienti che nessuno prima avrebbe mai lanciato un esca, ma allo stesso tempo capace di regale catture e divertimento.
Se avete poco tempo a disposizione, e avete un piccolo corso d'acqua vicino casa perchè non provare?????
A presto
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF


DENTICI CROATI...................


Da qualche tempo ho un tarlo che batte perennemente nella mia mente ed e quello di provare quanto prima la cattura di un dentice a jigging, ma visto che nel tratto di mare che solitamente frequento non sono presenti , ecco che la soluzione più vicina si chiama Croazia. Come tutte le nuove avventure si cercano consigli e informazioni utili che ti permettano di affrontare nel migliore dei modi questa nuova sfida, per questo mi sono rivolto ad un amico esperto conoscitore delle acque croate oltre che essere un grande pescatore: GIANLUCA ARAMINI , che già avevo intervistato qualche tempo fà,a lui ho posto alcune semplici domande che aiuteranno tutti coloro abbiano voglia di cimentarsi in questa avventura ....
1- Come scegli lo spot ( profondità conformazione ecc ecc)
 in Croazia ho preso dentici dai 2 ai 70 metri... ma dato che parliamo di pesca in verticale la profondità minima a mio parere su cui è possibile pescare è nel ordine dei 25 metri, in acqua più bassa difficilmente addenteranno un jig o un inchiku. Le zone su cui consiglio di insistere sono quelle battute da forti correnti, le secche, le punte, le rocce isolate e tutte le cadute rocciose.
2-Come affronti lo spot...
 a mio parere una cosa molto importante prima di affrontare uno spot è di farci un giretto sopra, capire qual'è il versante più "animato" valutare bene lo scarroccio e la corrente. Sono dell'idea che mille cale su uno spot siano controproducenti, il pesce si "abitua" alle nostre insidie e non risponde più. Molto meglio (e meno affaticante) fare poche cale precise.  Il tempo speso a studiare il luogo di pesca è tempo speso bene. 
Quindi una volta analizzato lo scarroccio andiamo a posizionarci a monte del nostro spot, spegniamo i motori e aspettiamo che la direzione della barca si stabilizzi prima di iniziare a calare.
3-Che tipo di attrezzatura usi e sopratutto che tipo di movimenti imprimi all'artificiale.
 Per i dentici la canna ideale deve essere leggera e reattiva è inutile insidiarli con attrezzi pesanti. Un attrezzo perfetto per questa tecnica è la skirmjan da light jigging abbinata ad un rotantino potente e leggero, con questo abbinamento si può pescare per  ore senza affaticarsi e si riesce ad imprimere la giusta cadenza all'esca. 
Consiglio di inbobinare trecciati dalle venti alle trenta libbre, ultimamente uso il molix offshore game pe 2, un trecciato robusto e sottile, poco rumoroso negli anelli, abbinato ad un terminale in fluoro di 5 o 6 metri dallo 0,40 allo 0,50 a seconda della pericolosità del fondale.
Di solito quando calo seguo la caduta dell'esca sull'ecoscandaglio e lo tengo sott'occhio durante tutta l'azione di pesca, molte volte si riesce a vedere l'attacco in diretta oppure si vede che un pesce si era interassato al nostro artificiale ma non lo ha attaccato, in quel caso consiglio di ricalare immediatamente e provare a velocizzare il recupero.
Il recupero di un inchiku è fatto di jerkate morbide e ricadute, normalmente alzo la canna e la riabbasso recuperando l'eccesso di filo senza mai perdere il contatto con l'esca. una cosa molto importante è di sollevare l'esca di almeno una ventina di metri prima di ricalarla, va tolta dalla vista del predatore e poi fatta riapparire, i recuperi troppo corti rendono il pesce apatico.
4-Quali sono i periodi migliori per la ricerca dei dentici Croati??
Il periodo più produttivo è sicuramente la primavera, ma possiamo insidiarli tutto l'anno 
5-Dai qualche consiglio a chi volesse affrontare una pescata in Crozia
 I miei consigli sono di utilizzare attrezzatura di ottima qualità, i dentici nei primi metri sono davvero rabbiosi...  scegliere il peso dell'esca in base alla profondità, alla corrente ed allo scarroccio. l'inchiku non deve cadere a piombo ne allontanarsi troppo  dalla verticale, il peso giusto è il minimo che ci permette di entrare in pesca correttamente. La scelta del colore invece è legata alla profondità e alla luminosità della giornata. in acque profonde o in giornate buie consiglio di usare colori glow o molto visibili come il bianco, in acque chiare e luminose colori più naturali.

Un sentito grazie a Gianluca per la sua disponibilità e gentilezza, e chissà prima o poi coroneremo il desiderio reciproco di pescare insieme ,magari nella splendida e unica laguna veneta.

GIANLUCA ARAMINI e MARCO PASQUATO