I pesci appartenenti alla famiglia dei pesci gatto, da tempo
sono una realtà delle nostre acque. Ricordiamo decine di anni fa il boom poi
ristabilizzato dei piccoli pesci gatto del tipo Ictalurus melas, i famosi
“pancia gialla” ora noti come “nostrani”. Poi è stato il turno del boom
demografico dei siluri, e in certi posti
abbiamo assistito a uno stabilizzarsi anche nelle nostre acque di popolazioni di Blue e Channel catfish .
Per non parlare delle cave private di
pesca sportiva in cui tra le specie citate, nella stagione estiva spesso vengono liberati anche i famosi pesci
gatto “africani”. Ebbene non soffermandoci sul siluro, della cui pesca ormai si
sa tutto o quasi, anche tutte le altre specie possono essere affrontate con
successo con la tecnica dello spinning e perfino con la mosca, rappresentando
una nuova e entusiasmante sfida. Si pensi che in fiumi come Arno e Ombrone, in cui
la presenza di Channel si dice sia “importante” già da tempo c’è chi si dedica
con successo allo spinning mirato a questo predatore, pescandolo sia a
mezz’acqua che a galla che sul fondo, con ogni tipologia di esca artificiale.
Io per la mia piccola esperienza di questi predatori a spinning, e vedendo anche
il mio amico willy con la tecnica del fly fishing, ho notato che nelle acque da
me pescate il 90% degli attacchi avviene sul fondo, e ho constatato che la
tipologia di esche che garantisce più efficacia nella maggior parte dei casi,
sono tutti i tipi di esche siliconiche con qualsiasi innesco, mosse nei pressi
del fondale, lentamente e staccandole il meno possibile dallo stesso.
Chiaramente l’attrezzatura cambierà in base alla specie target. Infatti per i
gatti nostrani ci siamo molto divertiti con attrezzature tipiche da light game
e esche tipiche da mebaru game di dimensione molto contenuta, mentre nella
pesca delle altre specie, che sono estremamente combattive l’attrezzatura sarà
per forza di cose più robusta con canne di potenza attorno all’oncia, monofili
attorno allo 0,30 o trecciati sui 20-30 libbre, armate con soft lure da bass di
quasiasi tipo di grandezza sui 4-5 pollici. Di giorno abbiamo ottenuto
risultati ottimi con recuperi draggati o tipo shacky head con brevi pause
paralleli alla riva , oppure verticalizzando l’azione nel sottosponda, dove
sostano i gatti americani in qualche
anfratto o addirittura tunnel scavati non si sa come sulla sponda (incredibile
ma vero uno si è perfino intanato e abbiam scoperto che aveva la tana in un
tunnel che dalla riva si protraeva dentro la sponda).
Di notte invece quando i gatti escono in caccia, anche un recupero lineare e lento sempre nei pressi del fondale con esche dotate di appendici mobili può scatenare l’attacco del pesce gatto, che individuata l’esca con la linea laterale e dopo averla toccata col suo baffo, nn esiterà a addentarla. ORA NON CI RESTA CHE PROVARE ANCORA VISTO CHE DI QUESTI MISTERIOSI PESCI E DELLA LORO PESCA CON ESCHE ARTIFICIALI SI CONOSCE ANCORA MOLTO POCO..
ALESSANDRO CATTIN..
WILLY NALESSO
BRai TOsi !!!
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