NELLA TERRA DEI GRANDI PERCA........................



Forse le nostre acque non regalano continuità di catture come quelle riprese in questo video, ma anche qui da noi il lucioperca sta avendo una crescita e una espansione non indifferente, tanto che in alcune zone e ben radicato e sta appassionando un discreto numero di pescatori....cercheremo prossimamente di approfondire l'argomento magari intervistando dei veri esperti...

SPINNING PASSION STAFF

SUMMER ASP FISHING...............

Quest'anno mi ero promesso che avrei cercato l'aspio anche nei mesi caldi, al contrario di come sono abituato a fare cioè pescarlo solo d'inverno, c'erano tutti i presupposti e già individuato alcuni spot di sicuro interesse, ma come sempre il richiamo del mare e stato più forte..........
Certo pescare l'aspio d'estate e ben differente rispetto ai miei normali canoni ecco perchè ho chiesto alcune info tecniche a Simone Ventura un ragazzo gentilissimo  che mi ha illustrato il suo modo di pescare questo predatore nei mesi più belli dell'anno.
Partiamo dal presupposto che gli ambienti dove pesca Simone sono un pò differenti ai nostri fiumi , sono ambienti con acqua prevalentemente chiara, corrente e a tratti particolarmente bassa, insomma il contrario dei nostri fiumi di pianura dove sono abituato a prendere l'aspio d'inverno, le caratteristiche comportamentali del nostro predatore sono le medesime per cui cercheremo di adattarle ai nostri spot.
Le prismate sono tra gli spot più ricercati in quanto l'aspio ama starsene tranquillo ma sempre pronto a sferrare una attacco al malcapitato pesce foraggio, Il lanciare il più possibile vicino alla sponda sembra essere la soluzione migliore, in quanto fin da subito potremmo simulare un pesce foraggio che alla vista del predatore comincia a fuggire, se il nostro amato e in caccia l'attacco avverrà nei primi metri di recupero con uno stop secco e una fugace ripartenza.
Nelle giornate più calde la scelta prevale su spot dove l'aspio trova riparo, ovvero alberi, ponti, ecc ecc, in pratica un pò come facciamo noi in quelle torride giornate di luglio agosto, cerchiamo l'ombra magari sotto l'ombrellone se siamo al mare o magari sotto un bell'albero se siamo in montagna.
L'azione di pesca sarà pressochè la stessa , ovvero cercheremo di lanciare il nostro artificiale il più vicino all'ostacolo e come per la prismata se il predatore sarà in caccia l'attacco avverrà praticamente nei primi metri.

Chi pesca l'aspio con una certa frequenza sa che  ha delle finestre di attività durante l'arco della giornata, sicuramente in estate alba e tramonto sono da preferire , ma chi conosce questo pesce sa come sia imprevedibile e possa sorprenderci magari alle due  del pomeriggio magari sotto un sole cocente....
In molti casi riusciremo a vedere l'attività del nostro predatore grazie alle fragorose cacciate  a  galla che è capace di fare e questo ci aiuterà non poco l'individuazione, a volte invece gli attacchi al pesce foraggio avvengono negli strati inferiori per cui difficili da captare, in ogni caso le finestre di attività hanno una durata variabile da pochi minuti fino a quasi un ora.
Parlando con Simone in fatto di artificiali in molti punti ci troviamo pienamente d'accordo, ovvero un esca particolarmente vibrante è più catturante rispetto ad altre, in effetti la maggior parte delle mie catture invernali sono state fatte tutte con del Metal Vibration recuperati in maniera lineare senza molti sfronzoli, questa regola con molte probabilità vale anche nei periodi caldi.
Credo che in questo finire d'estate questi consigli siano ancora utili e cercherò di metterli in pratica e spero di condividere con voi magari la cattura di qualche bell'aspio, insomma non ci resta che andare a pesca...
Un ringraziamento particolare a Simone Ventura per le foto e per la disponibilità , e chissà che prima o poi riusciremo a fare una pescata assieme...
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF


NUOVI SPOT PER NUOVE EMOZIONI................


Ci sono delle catture che portiamo nel cuore non per la loro taglia ma per il significato che hanno per noi. Da molto tempo volevo avventurarmi in un fiume in cui non ero mai stato,un fiume meraviglioso dalla grossa portata d’acqua, ben popolato da fantastiche marmorate ma altrettanto difficile e tecnico. Parto senza grandi aspettative, più con l’idea di vedere un posto nuovo e passare una giornata con un nuovo amico che gentilmente si offre di farmi da guida. Il fiume è davvero fantastico e offre paesaggi mozzafiato, durante tutto il pomeriggio si lancia tanto ma non si hanno riscontri se non qualche timida botta sul artificiale pur avendo provato una buona panoramica di esche e varie tecniche di recupero.
 Verso l’imbrunire decidiamo di spostarci più a monte in una profonda buca dalle dimensioni mastodontiche dove di fronte a noi a una trentina di metri termina alzandosi di livello creando un grande raschio, l’acqua nel ultima mezz’ora è diventata quasi marrone lasciandoci ben poco da sperare, provo con dei lanci lunghi a sondare con un long jerk la zona del raschio dove solitamente le marmorate si buttano in caccia ma nulla da fare….. dopo poco cambio strategia attaccando al mio terminale un buon Brugas che mi permette di andare in caccia sul fondo, lo lancio alla mia sinistra da dove arriva il flusso d’acqua e lo mando in azione su tutta la parte di corona che precede il raschio proprio di fronte a me sentendolo picchiare sul fondo…. BUM!!!!!
 Partenza di una discreto pesce proprio sulla zona più profonda che precede il raschio! Tantissima la mia soddisfazione nel vedere risultato alla mia intuizione e in effetti dopo qualche minuto altro pesce in canna, questa volta la canna si piega forte, molto forte ma dopo qualche secondo si slama…..

La mia giornata termina con una bella marmorata che anche se non enorme mi riempie il cuore di gioia inquanto presa in uno spot difficile ma soprattutto presa ragionando sul “come,dove,e con cosa” si doveva pescare in quella situazione, sono quelle giornate che ti mandano a casa con quel esperienza in più che ci fa crescere nel tempo e che ci danno quella spinta  per migliorare sempre la nostra tecnica.

LUCA PASSARELLA 
SPINNING PASSION STAFF

SPIGOLE FUORI DAGLI SCHEMI......................

Sicuramente è un titolo insolito ,ma e stato scelto per farvi capire che a volte uscire dal classico modo di pescare utilizzando esche nuove, insolite e fuori dai vostri normali canoni ,possa farvi catturare e aprirvi a nuovi e interessanti prospettive .
Con questo mio post voglio parlarvi di due importanti novità che hanno arricchito il mio bagaglio di pescatore di spigola e che sicuramente hanno dato una svolta sia in termini di catture che in termini di nuovo modo di affrontare nuove realtà.
La prima e vera novità e un modo di recupero dell'artificiale che  in alcune situazioni ha dato veramente la svolta alla serata , mentre per secondo parlerei di una tipologia di artificiali che fino a qualche tempo fà non avrei mai pensato utilizzare per la spigola ,ovvero i long jerk.
Ma parliamo di questo mio modo di recuperare l'esca "inconsueto", il tutto e nato l'anno scorso quando in una mia sessione notturna alla spigola in una serata di fine estate me ne stavo tranquillo a recuperare il mio artificiale, quando vedo una spigola  lo insegue e lo scarta, ripeto numerosi lanci e anche altre piccole  spigole inseguono ma non finalizzano l'attacco, molti avrebbero cambiato artificiale  , io invece mi sono intestardito e ho cominciato a recuperarlo in varie maniere fino a quando quasi in preda ad un raptus di follia comincio a recuperarlo in maniera erratica e veloce in modo tale da farlo scartare velocemente a destra e sinistra quasi fosse impazzino, manco a dirlo ecco l'attacco tanto desiderato.
Forse avevo trovato un nuovo modo per stimolare e far attaccare spigole particolarmente sospettose, certo era solo un episodio, ma tutto mi avrebbe fatto intuire che non sarebbe stato un caso isolato, in effetti anche altre volte su pesci sospettosi ho utilizzato questo recupero e non sempre ma spesso ha dato la svolta vincente.
Questo  nuova modalità di recupero lo ho utilizzata con successo anche questa primavera mentre testavo il nuovo SJM 100 , e manco a dirlo anche in questo caso mi ha regalato la cattura che appare nella foto  in testa all'articolo , mi piacerebbe  quanto prima  poter fare un video e condividere con tutti voi questo mio modo di recuperare l'esca e spero sia utile a tutti voi  e  dia soddisfazione come le ha date a me.
La seconda soluzione a me inconsueta ma di sicura efficacia e l'utilizzo di artificiali di generose dimensioni per la cattura della spigola, stò parlando dei longjerk , una tipologia di artificiali fino a poco tempo fa utilizzata da tanti pescatori per la cattura di barracuda serra e altri predatori del sotto costa ma mai da me utilizzata per la spigola, forse perche li ritenevo troppo grandi.
E mia abitudine annotare su un libricino  le catture, le maree proficue, la luna  e tutto quello che ritengo utile per le pescate future , e dopo mi piace rileggere e tirare delle conclusioni e riflessioni.

Nel rileggere i miei appunti specialmente quando si cerca di capire perchè non si e preso niente, mi accorgo di aver scritto "grossa presenza di aguglie", questa è stata la molla che mi ha indotto ad utilizzare molto più spesso i long jerk , confrontandomi poi con un caro amico, espertissimo conoscitore e pescatore della spigola a spinning in laguna veneta e purtroppo recentemente scomparso, mi confida che dal tardo autunno ad inverno inoltrato ara sua abitudine aumentare la dimensione dell'esca perchè in questo periodo la regina ha bisogno di far scorte alimentari per affrontare l'inverno e di conseguenza attacca molto più volentieri esche piuttosto voluminose.
Adesso stiamo andando in contro alla stagione della spigola e spero avervi dato degli input nuovi da mettere in pratica e sarei contento  regalassero a voi come hanno regalato a me grandi emozioni.
In bocca alla spigola e a presto
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF