OFF SHORE EGING.......(video)



Direttamente dalla Calabria questo interessante video sulla pesca dei cefalopodi in off shore, tecnica che noi alto adriatici pratichiamo moltissimo e mi sembrava piacevole condividerlo, buona visione......

TANTE SODISFAZZIONI.........

Si sa il craw x la pesca al bass è un artificiale ottimo,sopratutto x la presenza ormai naturale del gambero rosso nel nostro territorio.
Ma mai avrei immaginato di divertirmi così a bass in fine autunni inoltrato.
Queste soddisfazioni m le ha date l'SW CRAW MAGNUM di MOLIX , impiegato sopratutto a tecnica flipping, grazie alla sua compattezza e forma stretta delle chele risulta facilissimo penetrare i canneti anche se fissi , quasi come fosse un tube.....
Le chele stratte generano vibrazioni al primo sussulto, creando e generando situazioni d'attacco anche da parte di bass apatici inchiodati dentro delle cover.
Lo scent di ottima fattura fa trattenere al bass il gamberozzo un 'ottimo tempo, dando sicurezza e certezza di poter piazzare la ferrata.
Il bass vuole il gambero??? E gambero sia.........

DUSE ANDREA
SPINNING PASSION STAFF

"CHI L'HA DURA LA VINCE" ( Il video)



In questo piccolo video , c'e tutto il riassunto di un combattimento al limite dell'attrezzatura, una vero tiro alla fune con il pesce d'acqua dolce più grosso che abbia mai preso, sono sicuro che a molti di voi non piace molto il "siluro" ma a parer mio rimane sempre un pesce combattivo e assai impegnativo se preso con attrezzature non proprio adatte, il tutto poi utilizzando un belly boat .

E una pesca che ultimamente pratico con una certa frequenza, anche se il bass resta il mio più grande amore, è emozionante veder come un pesce di questa mole apre letteralmente il canneto per attaccare la nostra esca flippata appena fuori, non parliamo poi della prima fuga , sono attimi concitati dove il sangue freddo e una buona pratica , aiutano non poco....
Questo è quanto e per chi ha voglia di provare emozioni forti  non mi resta altro di consigliare altro che mettere il belly in acqua e partire alla ricerca del big baffone.......dimenticavo ai deboli di cuore consiglio vivamente di dedicarsi ad altre pesche..ahahhahahaha.......
Qui sotto il video...




 Un grazie e tutti gli amici che ci seguono con simpatia a presto...

BONALDO DIEGO

SPINNING PASSION STAFF


TEXAS RIG PER I "TIGROTTI"


Una delle prede più ricercate per chi ama lo spinning leggero è il persico reale, con l’avanzare della stagione fredda e avendo la trota chiusa questo predatore può diventare davvero un alternativa fonte di grande divertimento per gli appassionati sia per la sua aggressività sia per il fatto che anche con il freddo la sua attività predatoria non cala. Il persico è un pesce che in fiume ama stare in zone fitte di ostacoli quali legnaie, canneti ma anche manufatti ove può trovare riparo da eventuali predatori e poter sferrare i suoi attacchi. Il metodo di cui vogliamo parlare oggi è un metodo utilizzato poco da chi insidia il persico reale ma che però offre dei vantaggi eccezionali ovvero la famosissima montatura a texas rig oggetto di culto dagli appassionati del cugino black bass. Il grande vantaggio di utilizzare questa montatura sta nel fatto che ti permette di poter lanciare l’esca in qualsiasi posto senza incorrere in spiacevoli incagli dandoci la possibilità di osare di più quando lanciamo e di poter posare l’esca proprio dove serve. La cosa più importante sarà adeguare l’attrezzatura in funzione al tipo di esche che andiamo ad utilizzare. Nelle ultime uscite di pesca con gli amici abbiamo dedicato molto tempo a questo sistema e siamo stati fortemente ripagati in termini di catture andando ad utilizzare esche che vanno dai 2” ai 3” utilizzando piombi che vanno da 1/16 in su.
La difficoltà più grande è stata reperire sul mercato gli ami per poter innescare esche da 2” come l’Ra shad o lo sligozzo da 2” di casa Molix finchè non abbiamo trovato gli ami Decoy Worm 17 della misura del 6, perfetti sulle esche da 2”.Le canne che siamo andati ad utilizzare erano attrezzi sui 7 piedi con un range di potenza dai 2 ai 10 grammi abbinati ad un mulinello di taglia dai 1000 ai 2500, un altro fattore molto importane è la scelta del monofilo, la nostra scelta è ricaduta su dei fili di nylon di tipo
affondante con diametri dal 0.16 al 0.18 per permettere anche alle esche più piccole di andare in azione subito senza trovare ostacolo a una corretta velocità di affondamento. Al inizio eravamo molto scettici nel usare esche così piccole a texas per la paura di non essere abbastanza veloci nel ferrare i pesci ma in realtà si è rivelato davvero un sistema molto valido che consigliamo a tutti di provare.   
LUCA PASSARELLA
SPINNING PASSION STAFF

TROUT AREA GAME........


Ormai anche la trota lago entra di prepotenza nel panorama invernale  e non solo dello spinning, sempre più sono gli appassionati che si avvicinano a questa disciplina, una realtà che ha portato molte aziende del settore a produrre attrezzi specifici per questo tipo di pesca.
I giapponesi anche in questo caso sono stati tra i primi a proporre attrezzi ed esche sempre più all'avanguardia, tanto da ever creato un vero e proprio movimento denominato Trout Area che pian piano sta arrivando anche nel nostro paese.
Anche noi di spinning passion non potevamo di certo non restare al passo con i tempi , e alla nostra maniera ci stiamo avvicinando a questa tecnica, certo siamo ancora alle prime armi , ma da spinninsti a 360° di certo troveremo la maniera giusta per poter fare divertenti catture, a tal proposito un piccolo video girato da Diego vi d'a l'idea per chi non ha ancora provato , cosa sia lo spinning alla trota in laghetto...



Durante questa stagione invernale parteciperemo inoltre a delle manifestazioni dedicate ed anche al alcune gare con veri esperti in materia, sarà l'occasione giusta per confrontarci e sicuramente apprendere da chi è ormai fa della pesca alla trota una vera e propria ragione di vita ...
Nei prossimi articoli cercheremo di approfondire ed entrare nello specifico su  attrezzatura, artificiali luoghi ecc ecc, che fanno di questa tecnica una bella e nuova realtà....
Marco Pasquato
SPINNING PASSION STAFF

ALLA RISCOPERTA DELLA SPIGOLA IN TOP WATER.................


Siamo in piena stagione di spigole, ma questo 2014 vede un annata particolarmente diversa e controtendenza rispetto alle altre, non forse per quantità di catture ,ma per come le abbiamo effettuate, molti nostri cavalli di battaglia quali i long jerk hanno passato il testimone a esche top water e stick in silicone, esche che  usavamo molto poco, ma quest'anno abbiamo rispolverato grazie sopratutto alla conoscenza di spot nuovi  completamente diversi  di dove eravamo abituati a pescare.
Nel mio caso è stato un anno di studio  e già dallo scorso anno avevo deciso che il 2014 sarebbe stato l'anno zero della spigola, l'anno alternativo dove dovevo scoprire modi e spot nuovi per catturare la tanto amata spigola.
Indubbiamente non e stato facile ma come tutte le sfide vanno affrontate con dedizione  preparazione e conoscenza, per cui molto tempo e stato perso nel reperire info utili , e a darmi una mano sono stati indubbiamente degli amici pescatori locali che da  anni praticano la pesca della spigola con esche vive, questi mi hanno aiutato non poco a capire gli spostamenti che la regina compie durante la stagione e a capire quale sia il momento migliore per insidiarla con esche top water.
Anche il confronto con amici abituati a pescare le spigole in top water è stato utilissimo e molti dei loro consigli sono stati messi in pratica e hanno dato i suoi frutti, sopratutto e stato cruciale nel capire il momento di marea più propizio.

Personalmente mi sono tracciato una piccola linea guida che col tempo approfondirò e ne parlerò in un prossimo articolo, ma per ora posso dirvi che l'utilizzo di piccoli top water si è dimostrato di gran lunga più reditizzio  rispetto a modelli più grandi, la misura giusta che abbiamo trovato fare la differenza sono artificiali con una misura massima di 8/9 cm e poco invasivi come WTD o popper dotati di una bocca poco profonda, questi grazie alla loro ridotta invasività a mio avviso stimolano di più all'attacco della spigola specialmente se si pesca in acque poco profonde.
E anche vero che la spigola offre una sola possibilità di attacco per cui e sempre bene  stare attenti e vigili perchè l'agguato avviene sempre quando meno te lo aspetti e la nostra amata non lascia seconde occasioni.


Altra importante realtà sono gli stick in silicone ottimi sopratutto in presentazioni light o con forte pressione di pesca, esche che possono risolvere la giornata, ho il ricordo ben stampato in mente di una delle mie ultime pescate dove vedevo delle spigole in pascolo ma dei miei artificiali non volevano saperne proprio niente, ecco che lasciate in pace per qualche minuto presento loro un bocconcino gommoso che dopo poco la caduta in acqua non hanno saputo resistere nell'attaccarlo...
Siamo solo all'inizio della mia nuova era dedicata alla spigola, ho intenzione di proseguire su questa strada , una strada che spero mi porterà a scoprire modi sempre  diversi e nuove realtà di questa affascinante pesca, è chiaro che il mio armadio ha sempre le porte aperte per contenere gli innumerevoli cappotti , ma quando si affrontano nuove sfide bisogna mettere in preventivo pure questo.

A presto Marco Pasquato
SPINNING PASSION STAFF


SPIGOLE IN TAILING



Come preannunciato nel precedente articolo, ecco il video che mi ha girato l'amico Tommaso, una battuta alla spigola in acque basse e lagunari, e poi con esche diverse dai miei canoni......Insomma tutto da sperimentare.............

SPINNING PASSION STAFF

AUTUNNO TEMPO DI CASTAGNE FUNGHI E SPIGOLE......................


Come ogni anno l'autunno è arrivato e come di consueto porta i suoi frutti della terra , in primis le castagne  e i funghi, me non è certo queste che a noi interessano , a noi interessano i frutti che il mare ci regala e questo è il periodo giusto per catturare le  spigole...
Quest'anno è stato un anno particolare dove ho voluto tralasciare altri importanti predatori per dedicarmi molto più alla spigola, ho passato diverse giornate ad esplorare nuovi spot e a capire molto il comportamento di questo pesce.

Premetto che non è cosa facile capire gli spostamenti che questo pesce fà durante tutto  l'arco dell'anno , ma spero essere sulla strada giusta che mi porti a conoscerlo sempre meglio, e con l'aiuto di vari pescatori amici confronteremo le varie esperienze in modo da tracciare delle linee giuda utili per le future uscite....
In questo breve inizio d'autunno ho cambiato completamente il mio modo di pescare,  questo perchè gli spot sono cambiati e di conseguenza  anche i classici jerk che ero abituato a utilizzare sono stati rimpiazzati da piccoli minnow o jerk di più contenute dimensioni, il tutto per  adattare la misura degli artificiali al pesce foraggio presente in zona..
In alcuni casi ho rispolverato anche delle esche top water , cosa inusuale per me, ma che in alcuni spot hanno , e spero diano ancora i loro frutti, a tal proposito a breve posterò anche un video che un amico friulano ha girato proprio pescando in top water  in zone lagunari, molto molto bello ed interessante....

A differenza degli altri anni sto dedicando sempre più uscite anche di giorno, cosa che non ero abituato a fare , o meglio facevo molto molto di raro, questo grazie  ad alcune dritte ricevute sono riuscito a scovare delle zone  di pascolo dove questo predatore in alcuni precisi momenti si reca per cibarsi  e tutto ciò ha dato i suoi frutti...

Questo inizio d'autunno mi ha fatto capire che molto probabilmente sono sulla strada giusta e tutte le uscite a vuoto e i sacrifici che questa pesca comporta a volte vengono ripagate con delle belle soddisfazioni, da qui in avanti  mi attendono notti e giorni al freddo o magari sotto l'intemperie ma ,tutte sotto l'auspicio che il mare ci regali la regina della laguna , la spigola.....




MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF




HANDMADE LURE.................



Sempre più costruttori artigianali si stanno affacciando nell' intrigato mondo della  costruzione di artificiali da spinning, una nuova moda che in altri paesi è una realtà già consolidata, tra i migliori Giapponesi e Americani in primis...
Anche noi Italiani ci stiamo pian piano appassionando e diversi sono ad oggi i bravi costruttori che realizzano i loro artificiali in vari modi e in vari materiali.
Con questo breve video vorremmo cominciare a parlare nel futuro anche di artificiali Handmade , e cercheremo di inserire video tutorial come questo sopra...
Spero sia cosa gradita a tutti i nostri amici lettori.....

SPINNING PASSION STAFF

BIG BASS DI FINE ESTATE


L’estate è quasi finita, e come ogni anno per chi è alla ricerca di big bass arriva uno dei periodi dell’anno più interessanti.
Le giornate si accorciano, il sole scalda meno, e l’attività dei pesci resta alta praticamente tutto il giorno senza problemi di apatia dovuta al troppo caldo.

Personalmente affronto queste giornate pescando per lo più a topwater nelle primissime ore della giornata, quindi con rane, buzzbait, propeller per poi cambiare tecnica e ricercare il nostro bass in flipping nelle ore un po’ più calde dove magari tende a ricercare di più le cover, pescando con jig di diversi pesi e con svariati tipi di trailer, dal gambero allo shad o altre tipologie.
Questi sono due big che ho avuto la fortuna di catturare negli ultimi 15 giorni, un bel bass di 2,170 kg preso di pomeriggio in flipping con un Tenax jig da ½ oz con SV craw Magnum come trailer e un bel 2,730 kg preso con la Frog di Molix durante un recupero laterale in ombra a filo canneto.
Che dire, la stagione dei big è iniziata, ora diamoci sotto!!

Un saluto a tutti

Diego Bonaldo

FRESHWATER FLATS FISHING



Bellissimo video girato in Spagna, anche in questo paese la febbre da spinning alternativo ha contagiato molti pescatori e logicamente  stanno adattando alle loro acque e alle loro prede questa nuova forma di pesca.

Lo spinning non conosce confini.............................

SPINNING PASSION STAFF

SPINNING PASSION intervista GIANLUCA ARAMINI

Alcuni di voi ci avevano chiesto info sulla pesca in Kayak e come vi avevo promesso ecco che abbiamo intervistato Gianluca Aramini, uno dei massimi esponenti italiani di questa nuova disciplina e sicuramente ci darà qualche dritta utile a chi vorrà avvicinarsi alla pesca in kayak specialmente nella laguna veneta.
Ciao Gianluca , presentati e dicci chi è Gianluca Aramini...
Sono Gianluca , ho 31 anni e pesco da quasi altrettanti , ho vinto 4 campionati italiani di Kayak fishing, un secondo posto e mi sono classificato secondo agli Hobie fishing worlds nel 2012 in Texas, inoltre collaboro con Protackles e con la Hobie
Come ti sei avvicinato alla pesca in Kayak?
Ho iniziato a pescare dal Kayak una decina di anni fà dopo aver visto alcuni articoli americani, ed è stato subito amore.....il mio primo Kayak era poco adatto alla pesca, ma allora c'era poca scelta, ora si trovano mezzi per tutte le esigenze e per tutte le tasche.

Qual'è la tecnica che preferisci?
Le mie tecniche di pesca preferite sono lo spinning offshore sulle mangianze e la traina col vivo, ma mi piace moltissimo anche lo spinning alla spigola, anche se le mie zone non sono certo le migliori( normalmente pesco in Liguria)
Come vedi la pesca dal Kayak nella laguna veneta?
Premetto che non sono mai stato( ma rimedierò al più presto se Marco mi ci inviterà....) l'unica laguna in cui ho pescato è quella di Orbetello, ma in ogni caso credo che la laguna veneta sia un posto ideale per il Kayak fishing, con un buon Kayak so possono raggiungere le migliori zone di pesca, anche quelle con i fondali più bassi senza fare il minimo rumore.
Molti mi hanno chiesto l'attrezzatura base  per la pesca in Kayak nella laguna, tu cosa consigli?
Dunque se dovessi uscire in laguna a spigole mi porterei un paio di canne nervose non eccessivamente lunghe( dai 6"3 ai 7" max) e di media potenza( 1/2 oz la più leggera- 1oz quella più potente) la prima da usare con gomme spiombate o con poco piombo, la seconda con artificiali di superficie o altre hard bait, giusto per fare due nomi consiglio la Molix Fioretto 6"3 e come seconda canna una Molix Skirmjan 6"8 o una Major Craft Skyroad 6"6M

Un sentito grazie a Gianluca per la disponibilità e la gentilezza  e lo aspettiamo quanto prima a pesca nella laguna veneta...

SPINNING PASSION STAFF

















TEMPO DI PULIZIA..........



Molti noi non sanno come fare le manutenzioni basi ai nostri mulinelli da pesca, ecco che gli amici di Fishcube hanno realizzato un video Tutorial molto interessante che ci aiuterà a capire come realizzare una buona pulizia per un perfetto funzionamento dei nostri mulinelli....

Buona visione......

SPINNING PASSION STAFF

LE NUOVE FRONTIERE DEL JIGGING.........



Come tutte le tecniche anche il jigging si stà sempre più orientando perso forme sempre più light, sembra che l'ultima moda asiatica sia appunto un ultra light jigging-
Attrezzature leggere e piccoli jig sembra riescano a catturare non solo la nostra attenzione, ma anche quella di svariate specie di pesci... a dire il vero anche noi di Spinning Passion stiamo muovendo i primi passi verso questa nuova tecnica e  qualche interessante cattura è gia stata fatta . quanto prima speriamo di documentare il tutto.....

SPINNING PASSION STAFF

LIGHT SPINNING IN TORRENTE.......


 La mia grande passione per la trota spesso mi spinge a ricercare questo stupendo predatore nei torrenti in alta montagna. Questi spot si differenziano dai classici torrenti di fondovalle per la loro inpervia, ma anche per la tipologia di approccio che dobbiamo adottare in pesca.
La caratteristica che spesso accomuna i torrenti di alta quota è che il loro corso è conformato da continui dislivelli e salti d’acqua con piccole piane e raschi a volte lunghi solo qualche metro.
In questi spot se vogliamo aver successo con la trota dobbiamo riuscire a pescare “veloce”, per veloce non intendo recuperare veloce l’artificiale ma riuscire a mandarlo in pesca in maniera rapida inquanto gli spot sono molto ristretti e la velocità della corrente tende a portare fuori strike zone la nostra esca, questi torrenti sono quasi esclusivamente popolati da trote fario che passano la maggior parte del tempo nascoste tra i sassi risultando a noi spinner praticamente invisibili. Queste trote fario  per nostro divertimento hanno un elevato istinto territoriale e predatorio, spesso il loro attacco arriva proprio per scacciare l’intruso che si addentra nel loro territorio e la cacciata arriva a una velocità fulminea.

I nostri riferimenti rispetto ai grandi fiumi non cambiano, ma se ne aggiungono altri, quindi oltre che pescare nelle buche più profonde o alla fine dei raschi dove l’acqua rallenta e acquista un po’ di profondità andremo a pescare “sasso per sasso” ovvero dovremo selezionare dei sassi dove la trota può trovare riparo e celare il suo attacco, sicuramente l’esperienza aiuta molto ma anche per i più esperti le sorprese sono sempre dietro l’angolo trovando le trote nei posti più impensabili, dal masso sottoriva in una spanna d’acqua al masso più esposto alla corrente, quindi regola fondamentale e provare a “battere” questi massi in tutto il loro perimetro o per il più possibile di esso. L’attrezzatura va scelta in base al tipo di portata d’acqua, solitamente utilizzo una canna che non supera la 1/2oz e di una lunghezza di 7 piedi abbinata a un mulinello di taglia 2500 sulla quale prediligo montare un nylon affondante a bassa elasticità.
Le esche su cui vogliamo focalizzare questo articolo sono i siliconi e in particolare nel esca siliconica che proprio in questo momento sta riscuotendo un enorme successo, lo SHAD.
In questi spot le trote predano ninfe, insetti,e altri pesci che possono essere scazzoni o altre piccole trote, nelle ultime uscite la mia scelta proprio per cercare di selezionare la taglia delle trote visto che in questi microambienti non è raro incappare di continuo in trote piccolissime e stata orienta proprio nel utilizzare gli shad siliconici che ci consentono di limitare gli attacchi degli esemplari più piccoli evitando anche cosi di danneggiare pesci che un domani saranno degni avversari.
Di shad ne troviamo di varie dimensioni e con tanti tipi di coda in torrente le misure più gettonate per la trota fario  vanno dai 2”ai 3” e le migliori da adottare a mio avviso sono quelle con coda classica a “L” oppure con coda dritta a stik.
Il più utilizzato dagli spinner e sicuramente quello più classico con coda a “L”, questo si adatta molto bene a svariate situazioni e trova il suo miglior utilizzo in piane dove l’acqua non ha elevata velocità o in buche poco profonde sempre con flussi di acqua lenti inquanto la sua coda produce attrito con l’acqua e in virtù di questo necessita di maggior tempo per entrare in pesca o per portarsi su certe profondita, possiamo giocare con un paio di grammi sulla testina per farlo andare più veloce ma dobbiamo tenere sempre conto delle piccole dimensioni del esca per cui un peso troppo elevato toglierebbe naturalezza e sinuosità al movimento,quando utilizzo lo shad classico nella misura di 3” trovo il miglior abbinamento con testina classica ad occhiello verticale con pesi che vanno da 1 a 3 grammi.
Nelle ultime uscite la mia attenzione è stata tutta rivolta verso gli shad a coda dritta in particolare ho utilizzato il Virago da 3” di casa Molix dandomi modo di scoprire le enormi potenzialità di questa esca che a mio avviso è qualcosa di davvero unico e che ci permette svariati utilizzi.
Proprio come sopra descritto nella ricerca della trota “sasso per sasso” questo tipo di esca vista la sua velocità di affondamento riesce ad andare in azione nel immediato quindi ci permette di infiltrarci proprio tra i sassi e nelle fessure e buche che la corrente crea sotto di questi, spot dove la trota fario  ha la tana e dalla quale fa partire i suoi agguati, una volta lanciato a stretto contatto con il sasso impartiremo allo shad dei piccoli colpi in verticale con la canna in maniera da farlo saltellare nel fondo in modo da farlo sembrare un piccolo pesce che grufola nel fondale. Per creare questa situazione abbiamo bisogno di utilizzare una testina classica con occhiello verticale; proprio in virtù della sua idrodinamicità  questo shad necessita di una testina con poco peso,avremo cosi il vantaggio di poter avere un esca che si muove in maniera molto naturale.
Un'altra tipologia di utilizzo di quest’esca deriva dal mondo della canna lunga, chi fa trota torrente utilizza l’alborella o lo scazzone morto, i quali vengono innescati su un amo a gambo lungo, appositamente munito di girella e della necessaria zavorra, questo tipo di innesco risulta micidiale per la trota che vede il piccolo pesce ferito girare su se stesso rendendolo irresistibile.

In maniera del tutto simile andremo ad innescare lo shad su una testina con occhiello in asse dotandola di girella, calzando lo shad in maniera che questo riesca a ruotare su se stesso.
La testina che solitamente utilizzo con questo innesco e la oramai ben nota T-TROUT di OMTD che come zavorra monta un piccolo cono in tungsteno il quale avendo un elevato peso specifico non toglie naturalezza al esca, con questo innesco possiamo battere molto bene raschi e piane di acqua veloce e se innescato bene può essere utilizzato come un piccolo ondulante.
Un grosso vantaggio di quest’esca e che ci consente di entrare in tutti i tratti no kill essendo armata di amo singolo dandoci di praticare un catch e release a regola d’arte.  
Rispettiamo sempre questo stupendo predatore capace di regalarci fortissime emozioni in scenari di pesca davvero mozzafiato!

LUCA PASSARELLA
SPINNING PASSION STAFF...

TI PORTO A TONNI ..............................

Mi trovavo in vacanza con la mia ragazza nella bellissima
Puglia, e quale occasione migliore per trovarsi con un carissimo amico come
Antonio Laporta?!
Lo chiamo perché una pescatina assieme non ce l’avrebbe
tolta nessuno, io pensavo a qualcosa di tranquillo dagli scogli, ma Antonio
parte diretto e mi fa: “arrivi nel periodo giusto, ti faccio prendere un tonno
alletterato!!!” In un primo momento rimasi un po’ perplesso, ma lui era così
convinto che di certo non potevo tirarmi indietro, anzi.
Così dopo varie chiamate per decidere il momento giusto in
base al meteo, arriva il grande giorno. Ci troviamo di pomeriggio intorno alle
15 e partiamo decisi con la barca del padre di Tony, questo perché il mare
risulta abbastanza movimentato e non si voleva rischiare di uscire col più
piccolo anche se più agile e veloce gommone.
Arrivati fuori a largo vediamo subito qualche movimento,
qualche sbuffata di alcuni tonni in lontananza, ma niente di eccezionale e
continuiamo la ricerca anche se io ero già con le bave alla bocca.
Antonio ci spiega che normalmente in quel periodo gli
alletterati escono a cacciare tra le 16 e le 18, per cui continuiamo fiduciosi
anche se non vediamo gran che e il vento stranamente si calma e così anche il
mare. Vista la situazione si decide di tornare velocemente al porto per
cambiare imbarcazione, e più veloci della luce effettuiamo un pit stop
incredibile, prendendo così il più veloce gommone, in modo da essere anche più
rapidi negli spostamenti negli eventuali avvistamenti di mangianze.
Si riparte e questa volta ci mettiamo davvero poco e siamo
subito nella zona calda, però di mangianze stranamente ancora non se ne vedono
Continuiamo a girare quando ad un certo punto incontriamo un peschereccio, degli amici di Antonio, che appena ci vede avvicinarci subito ci
fa cenno di andare praticamente dietro di loro, subito li aggiriamo e appena
giriamo l’angolo si apre ai nostri occhi uno scenario incredibile, una
mangianza enorme di tonni alletterati, una mangianza che anche Tony disse di
non aver mai visto in vita sua. Perfino la mia ragazza resta sbalordita ed io
non so più dove guardare.


Io pesco con la Fioretto 73ML, Quantum boca 50, treccia
Toray 30 lbs, finale in fluoro Molix da 0.60 e come esca SB 117 di Molix.
Il recupero andava effettuato il più velocemente possibile e
con continue jerkate, questo per imitare un pesce in fuga e per far animare il
più possibile l’esca quasi facendola uscire dall’acqua, a quanto pare questi
pesci con questo recupero diventano indemoniati, ed infatti così è stato come
da insegnamenti di Antonio.
Al secondo lancio in mezzo alla mangianza, come potete
vedere dal video, avevo già il pesce in canna, una forza incredibile questi
pesci e dopo una decina di minuti di continue sfuriate esce un bel alletterato
sui 11 o 12 kg. Poi è la volta di Antonio che ne prende uno sempre sulla stessa
stazza, il morale è altissimo e dopo qualche foto via in acqua.
Ci riproviamo in una mangianza più piccola e ne aggancio un
altro, stavolta più grosso attorno ai 15 che ha messo a dura prova il mio
braccio di certo non palestrato J
ma alla fine esce fuori anche lui e io e Antonio non possiamo che abbracciarci
dalla felicità.
Un esperienza davvero unica, con un amico troppo forte che ringrazio
ancora e che aspetto al più presto dalle mie parti,magari non con certi pesci,
ma sicuramente con la stessa passione nell’aria che ci accomuna cioè la pesca.  
DIEGO BONALDO
SPINNING PASSION STAFF
Special thanks ANTONIO LAPORTA ( SEABASSCLAN)


LIGHT ROCK FISHING "PIACEVOLI INCONTRI"

Sembra proprio che questa tecnica non conosca limiti in fatto di varietà catturabili e non solo,ritengo che ormai vista l'esperienza acquisita possiamo dedicare sessioni mirate al predatore che ci siamo  prefissati, 
Il Target del giorno sarà la tanto desiderata corvina un pesce tosto e  un signor combattente, la tecnica prevede far scendere la nostra   testina  sondando la barriera di scogli, diverso invece l'approcio dalla barca dove sarà necessario  scandagliare gli strati più bassi del fondale e adattare la nostra testina in base allo scarroccio della barca e sopratutto alla corrente,,,, questo risulterà un po più complicato , ma di sicuro più reditizzio.
La mangiata è decisa, come lo è la sua difesa , cercando d'entrare nella tana di turno. Quindi occhio alla furba corvina.
Non mi resta altro che dirvi buona corvina a tutti..............

DUSE ANDREA
SPINNING PASSION STAFF



NON SEMPRE SI HA FOR...TUNA ( spinning al tonno)


Con qualche ritardo sulla tabella di marcia, ecco il video ed un piccolo resoconto di un maggio , o meglio di qualche uscita nel mese di maggio, dedicato allo spinning al padrone incontrastato dei nostri mari, ovvero il tonno rosso.
Sono stati giorni frenetici dove le mangianze quest'anno non sono di certo mancate, giorni dove tutti gli amanti di questo spinning estremo vorrebbero essere in mare a lanciare i loro artificiali, tutto questo per alcuni di noi e capitato ed è stato un mese di pura "follia"!!!!!!
La fortuna e la grossa presenza di "rossi ha permesso catture anche a poche miglia dalla costa , in spot dove solitamente dedichiamo alla pesca dello sgombro, e comunque abbastanza normale trovarli in questo periodo cosi sotto costa, ma mai come quest'anno mi era capitato di vederne così tanti e cosi tante mangianze.....una sola parola SPETTACOLO!!!!
La Cattura in video è stata la prima di quella gloriosa  giornata caratterizzata da ben 7 strike, di cui 3 portati in barca e successivamente rilasciati, e altri 4 che purtroppo o hanno rotto o si son slamati......una giornata che ci ha visto più volte in combattimento con pesci anche di molte importante( quello nel video), e nel mio caso mai avevo preso un tonno a spinning di  queste dimensioni , tanto da impegnarmi in un combattimento di oltre un ora senza riuscire a vederlo, questo e forse il mio più grande rammarico, resta comunque un bellissimo ricordo e sopratutto una stanchezza fisica non indifferente.
Una buona preparazione atletica è una base importante per affrontare combattimenti con questi bestioni, e naturalmente una buona destrezza nei movimenti in barca , aiuta molto nel portare a buon fine catture di pesci mole importante , per ultimo, ma non in scala di importanza, l'attrezzatura...questa deve essere adeguata e non bisogna tralasciare particolari importanti che potrebbero compromettere tutto il nostro sforzo ovvero,  nodi di giunzione,  ami, treccia ecc ecc......
Chiudo questo breve post ringraziando i miei compagni  di avventura , ovvero Leonardo e Marco  ottimi amici con il quale abitualmente condivido pescate ed emozioni come questa...ultimissima cosa rispettiamo il mare effettuando un corretto C&R, questo ci aiuterà in futuro a rivivere emozioni come questa...

MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF

UNA FELICE CONFERMA......( serra veneziani atto 3)



Sono passati ormai qualche anno dal loro primo avvistamento e le prime catture, si trattava di piccoli esemplari che si avventavano con ferocia su nostri piccoli artificiali, da allora la popolazione  e la presenza di questo pesce si è sempre moltiplicata, tanto da diventare una realtà ben consolidata.
Certo a differenza di altre zone d'Italia dove lo si può catturare anche tutto l'anno, da noi la maggiore attività la si ha tra i mesi di giugno e settembre, e in particolari condizioni di marea si hanno dei picchi incredibili di attività.
Di certo l'aiuto di un imbarcazione aiuterà non di poco la nostra azione di pesca , ma anche da riva si possono effettuare pescate di tutto rispetto, anche perchè non e difficile vederli cacciare con ferocia a pochi metri dagli scogli...

Come tutte le cose nuove , anche per noi spinner veneti è stato necessario un periodo di rodaggio per riuscire ad effettuare con una certa regolarità catture , ma alla fine chi l'ha dura la vince , e sembra che il nodo della matassa sia stato sciolto, tanto che qualche bel esemplare ha ceduto alle tentazioni dei nostri artificiali.
Eche top water e long jerk la fanno da padrone, con le prime usate in condizioni di luce , mentre le seconde quando calano le tenebre, sembra sia questa una delle chiavi di successo, anche altri fattori hanno un influenza positiva, ma lascio a voi il gusto di scoprirli,.................non voletemene ma lasciatemi qualche segretuccio............ahhahahahahha.....
Ormai sono convintissimo che il pesce serra sia una realtà ben consolidata e credo regalerà soddisfazioni a tutti gli amanti dello spinning salato veneto....

MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF


JIGGING ARTICO (Monster Hunt - Barents Sea Skrei)



Sicuramente preferirei calare la mia esca in un bel mare tropicale , ma certo che questa forma strana di jigging artico mi ha suscitato non poco interesse, poi il video e le immagini hanno un fascino particolare.......Chissà forse un giorno proveremo anche questa pesca....

SPINNING PASSION STAFF

SALMERINI ALPINI DI ALTA QUOTA...............


Qualche anno fa un caro amico con cui vado spesso a pesca mi propose una nuova avventura….. andare a pesca di Salmerini Alpini.
L’ idea di andare ad insidiare un nuovo predatore mi lascio un paio di notti insonne ma l’entusiasmo di quella prima volta e rimasto tale col passare del tempo e oramai per me è diventato quasi un rito recarmi ogni anno tra i monti a oltre 2000metri alla ricerca  di questo straordinario pesce di rara bellezza.
Questo predatore vive nei laghi di montagna e trova il miglior habitat dove vi è una buona profondità e dove la temperatura del acqua e sempre molto bassa e che quest’ultima non arrivi a livelli elevati durante il periodo estivo.
Il Salmerino alpino è un pesce che non arriva a misure esagerate, già un esemplare di 40cm si può considerare una gran preda, la sua particolarità è la sua livrea grigio scuro con delle piccole macchie tondeggianti e una sfumatura rossastra sul ventre, ha una bocca molto grande e una cosa molto particolare che li differenzia dalla maggior parte dei salmonidi sta nella pinna caudale con una marcata forma bilobale.
Il momento migliore per andare ad insidiare questi pesci in alta quota coincide con la fase post disgelo dove troviamo i salmerini attivi anche nelle ore centrali del giorno, mentre con l’avanzare della bella stagione l’attività predatoria è concentrata di più nelle prime ore della giornata e verso il tramonto.

Per una pesca mirata a questo pesce dobbiamo selezionare bene l’attrezzatura e indirizzarci su un light spinning, solitamente la canna che utilizzo ha una misura di 7 piedi e una grammatura con un range di 2-10Gr. Il mulinello è più che sufficiente di una misura di 2500 su cui preferisco montare un nylon di tipo affondante mai superiore allo 0.18, questa scelta è dettata dal fatto che spesso pescando in profondità superiori ai 10metri con piccole testine piombate che spesso non arrivano ai 2gr, l’utilizzo di un trecciato non gioverebbe poiché non permetterebbe al nostro artificiale di affondare ad una velocità corretta, questo perchè la treccia essendo galleggiante ostacola l’affondamento delle esche più leggere.
Gli artificiali che più si prestano alla cattura del Salmerino sono piccoli minnow affondanti, piccoli rotanti ed ondulanti e siliconi che non superano mai i 3” di lunghezza.
Negli spot che frequento, raramente uso i minnow inquanto i salmerini tendono a rimanere a stretto contatto con il fondale e gestire un minnow di qualche grammo su una decina di metri d’acqua e molto difficoltoso allora solitamente scelgo ondulanti come il classico Ardito da 5 e 8gr oppure dei rotanti come il celebre Martin in misure comprese dal 3 al 9, che recupero il più possibile a stretto contatto con il fondale in maniera molto lenta inquanto il Salmerino in acque molto fredde raramente attacca esche veloci ma bensì predilige i recuperi molto lenti, proprio per questo che una delle esche più versatili per la sua cattura è il siliconico.
Personalmente prediligo l’ utilizzo di piccoli shad visto che i laghi che frequento hanno consistenti quantità di pesce foraggio, spesso utilizzo colori naturali ma anche i colori più accesi trovano un buon riscontro.

Come già accennato prima i siliconi sono di misure contenute, questo dovuto al fatto che il salmerino non caccia esche di grosse dimensioni e spesso la sua mangiata e molto timida quasi impercettibile certe volte, specie quando la temperatura del acqua e ancora bassa una gomma piccola ci da più chance di fare strike.
Un po’ di modelli con cui ho catturato molto bene su questi laghi di alta quota sono il Virago e il Ra shad da 2” di casa Molix e il Dippin shad da 1.75” di Valley hill i quali li abbino a delle testine piombate che non superano mai i 2gr di peso e visto che i fondali di questi laghi sono composti da molte rocce il mio consiglio e di scegliere modelli con profili studiati per il light rock fishing, questi ci evitano spiacevoli incagli e proprio perché sono concepite per un uso destinato alla roccia vengono realizzate con acciaio di ottima qualità in modo che l’amo non si spunti a contatto ripetuto con i sassi, un modello che raggruppa queste caratteristiche e si presta bene con l’utilizzo di queste gomme è la testina Decoy sv 69 rocket plus che nelle misure più piccole calza bene le micro gomme sopra citate.

Molte esche che utilizzo per la ricerca di questo simpatico predatore infatti sono le stesse che utilizzo nel light rock fishing,proprio in virtù del fatto che in questi spot questo pesce vive a stretto contatto del fondale in un ambiente frastagliato di pietra.  
Quando andremo a lanciare il nostro siliconico aspetteremo che arrivi a contatto con il fondo e da quel momento inizieremo un lento recupero fatto di piccolissimi saltelli e brevi pause affinchè vediamo la nostra esca comparire sotto i nostri piedi; poniamo molta attenzione durante la fase finale del recupero perchè spesso il salmerino segue la nostra esca per svariati metri e molte volte la attacca proprio in prossimità della riva.
Il salmerino è un pesce molto delicato quindi poniamo massima attenzione nella fase di salpaggio e di slamatura ricordandoci sempre di avere le mani bagnate durante la malneazione del pesce inquanto venendo da acque molto fredde lo shok termico a contatto con le nostre mani calde può essere molto dannoso.
Una creatura cosi bella e delicata merita un catch e release da veri specialisti quindi dobbiamo essere molto scrupolosi in tutta la fase di pesca.
Affrontiamo la montagna sempre con molta prudenza consultando anticipatamente il bollettino meteo e con dotazioni adeguate, dalle calzature al vestiario visto che il tempo cambia molto in fretta lassù, e cosa molto importante mai da soli!!!!

Ora non vi resta che preparare l’attrezzatura e…in bocca al salmerino!!!!
Luca Passarella
SPINNING PASSION STAFF

I° TROFEO LIGHT ROCK FISHING ITALIA.....(il report)


Con qualche giorno di ritardo ecco un piccolo report del primo evento ufficiale F.I.P.S.A.S  dedicato al light rock fishing, una gara di 4 ore dove si sono dati battaglia oltre 40 concorrenti.
Anche noi di Spinning passion non potevamo mancare all’evento e nel nostro piccolo abbiamo anche un po’ contribuito all’organizzazione di questo che negli anni si spera diventi un evento importante per tutti gli amanti di questa disciplina.
Il campo gara prescelto è la diga di Punta Sabbioni in provincia di Venezia, una location che ben si presta a manifestazioni del genere , nonché campo gara della federazione, un ambiente ricco di diverse specie  e predatori  e di facile approcio, insomma l’ambiente ideale per la  nostra manifestazione.
Il meteo era l’unica preoccupazione  della giornata, visto che le previsioni preannunciavano anche il rischio di forti grandinate, ma vista una tregua si decide di dare inizio alla gara.
Dopo il regolare briefing e il sorteggio dell’ordine di partenza , ecco il suono della sirena che da il via ufficialmente al primo trofeo di light rock fishing ITALIA, tutti  i concorrenti incominciano la loro azione di pesca, chi provando con dei piccoli casting jig, chi con dei piccoli kabura, chi con le classiche jig head e vermini siliconici.
Le catture fin dall’inizio non sembrano numerose come si sperava , probabilmente il cattivo tempo dei giorni precedenti ha notevolmente rallentato l’attività dei predatori, ma questo non sconforta di certo i nostri concorrenti.
Sembra comunque che la ricerca dei ghiozzi tra un masso e l’altro stia incominciando a dare i primi frutti e tra un ghiozzo e una tracina le prime catture arrivano, tanto che quasi tutti i concorrenti decidono praticare questa soluzione .
Purtroppo come preannunciato un violento temporale ci colpisce e la direzione gara decide , da prima la sospensione della gara, ma poi successivamente terminarla per avverse condizioni meteo.
Probabilmente in condizioni meteo diverse a mio avviso avremmo potuto vedere la cattura di diverse specie, cosa che si è riscontrata i giorni precedenti la gara con alcuni concorrenti in prova  dove hanno catturato Mormore, Orate, Piccoli Serra, Aguglie ecc ecc, di concreto però la pesca in tana in queste condizioni così avverse ha reso particolarmente  e ha fatto vincere il trofeo al nostro Diego Bonaldo con 10 ghiozzi , in seconda posizione Sabbadin Stefano con  9 Ghiozzi , mentre lo scalino più basso del podio andava a Meneghetti Andrea con 10 tracine e 1 Ghiozzo.

Un sentito ringraziamento va a la Federazione  e alle società organizzatrici S.P.S. BIANCADE e SPINNING CLUB ITALIA ( sez TREVISO). E naturalmente a tutti gli sponsor che in maniera cospicua hanno supportato la manifestazione.
Un sentito grazie  e alla prossima edizione.

SPINNING PASSION  STAFF

SALMERINI ALPINI......



L'amico Paolo mi ha girato questa sua ultima produzione video.... durante qualche giorno di relax in alta montagna non ha saputo resistere al richiamo di una breve pescatina e ha fatto qualche lancio in cerca di qualche salmerino.......il risultato in questo breve video.......

SPINNING PASSION STAFF

LITTLE CRANKBAIT FOR BIG PIKE....( IL VIDEO)



Come preannunciato ecco un breve video del luccione preso dal nostro Diego....Buona visione....

SPINNING PASSION STAFF

LITTLE CRANKBAIT FOR BIG PIKE

Quando siamo partiti per una pescata in barca in compagnia, io ed il mio amico Luca a tutto pensavamo, ma di certo non a quello che ci è successo.
Una giornata calda, afosa, pienamente estiva…. Il target è il black bass, ma i nostri amici non collaborano molto, anche se comunque qualche pesce viene a farci visita.
Io pesco a crank con la nuova Skirmjan Special Crankbait e l’ F Crank DR di Molix mentre Luca pesca a spinning con una jig head da 7 gr. e un Shad shape worm di Yamamoto.
Poco dopo la cattura di un bel bass da parte di Luca, mi arriva una botta in canna molto forte nei pressi di un gradino sui 2,5 metri di profondità, ma senza esito…. Subito mi viene da pensare a qualche altro tipo di pesce vista l’irruenza della mangiata. D’istinto rilancio subito ed a recupero quasi terminato, vedo il crank risalire e una sagoma impressionante dietro che subito gli si avventa contro e mi piega la canna, non potevo crederci era un luccio veramente enorme, o almeno per quello a cui sono abituato io.
Dopo interminabili minuti di combattimento il problema era salparlo!!!!!!!!!!, purtroppo non ci stava nel guadino e l’unica maniera era un opercolare fatto bene, ma se devo essere sincero, con un pesce di queste dimensioni ho esitato più di una volta. Dopo averlo stancato a dovere ed essendo più o meno sicuro per fortuna ci sono riuscito ed è andato tutto bene, qualche foto veloce, una misurata, al metro 117 cm mio record personale, e via in acqua per un release come si deve. Un pesce incredibile e straordinario che non dimenticherò mai.
Poco dopo tentando il bass, piombato pesante con  lo swim craw di X bait, una botta secca e filo che parte di lato, penso finalmente di avere un bel bassone, ferro forte ma incredibile è un altro luccione, più piccolo del primo, ma alla fine al metro misura comunque 90 cm, un gran bel luccio anche questo che mi lascia senza parole, una giornata davvero indimenticabile.

A breve pubblicheremo un piccolo video che siamo riusciti a girare della cattura del luccione e infine auguro a tutti di poter passare giornate così divertenti e che lasciano un segno indelebile nella testa di qualsiasi pescatore.

A presto
DIEGO BONALDO
SPINNING PASSION STAFF

CHEPPIA TIME !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


 Con l’arrivo della primavera nei nostri fiumi arrivano le tanto attese Cheppie, una specie ittica che passa la maggior parte del suo tempo in mare e risale i fiumi una volta l’anno con l’approssimarsi del periodo riproduttivo. Una specie molto gettonata tra i pescatori a spinning ma anche tra gli amanti del fly fishing.
La cheppia regala forti emozioni per la sua combattività, riuscendo a volte a dar del filo da torcere agli spinner che in questo periodo vanno alla sua ricerca,capace di tirare fuori  diversi metri di filo dal mulinello facendo cantare la frizione per poi dare il via ad una serie di salti fuori dal acqua da cardiopalmo!!!!!!
Andiamo con ordine, le prime cheppie della stagione riusciamo ad intercettarle attorno a metà marzo solitamente nelle zone portuali nelle lagune o nei pressi delle foci, in questo periodo incomincia la risalita, successivamente transitano lungo i fiumi percorrendo anche tantissimi chilometri per poi fermarsi in zone dove ci sono sbarramenti artificiali oppure grosse buche profonde nei pressi di quelli che saranno successivamente gli areali di frega,i momenti  più ottimali per la sua cattura sono il momento di inizio di risalita come già accennato nelle zone limitrofe al mare,e nei punti di arrivo inquanto le cheppie risalgono in branco, mentre nella zona di transito sul asta del fiume spesso è molto difficile intercettarle specialmente se i fiumi sono di portata elevata come per il Piave,Isonzo ,Livenza,Brenta.  Per la sua cattura e molto importante avere un attrezzatura adeguata la canna può avere una lunghezza che va dai  2m ai 2.70m solitamente non si sta sotto i 3/4di oz, molto importante è il mulinello, una taglia dal 3000 al 4000 è più che sufficiente preferibilmente caricato con un buon trecciato poichè pescando in lunghe distanze ci consente di avere sempre il maggior contatto con l’esca e di poterci dare la maggior percezione possibile in canna di quello che avviene,questo ultimo e preferibile con un carico che va dalle 10 alle 14 lbs.
Gli artificiali più comunemente usati per  questo predatore sono gli ondulanti, anche se con il passare del tempo ci si è accorti che in certe situazioni danno maggior resa altre esche, ad esempio al inizio della stagione quando le cheppie stazionano nelle zone portuali l’ondulante ha una bassissima efficacia e rendono molto meglio minnow di dimensioni medio piccole, imitazioni di gamberi sia rigide che siliconiche, uno tra tutte il Molix Shrimp in versione rigida,oppure piccole gomme magari con colorazioni glow, in quanto in questo primo step di risalita il momento migliore per la cattura e proprio quando fa buio e le cheppie predano piccoli pesci e crostacei presenti in questi spot.

Successivamente con l’arrivo nei fiumi incominciamo a prenderle bene durante tutto l’arco della giornata, qui la loro aggressività aumenta e per insidiarle dobbiamo sbizzarirci a provare vari tipi di ondulanti e altre esche riuscendo a capire quale sia la velocità di recupero ottimale, tenendo sempre presente che la cheppia tende ad attaccare molto bene esche veloci, riuscendo sempre a rapportare l’esca giusta con la velocità di recupero considerando sempre che la nostra esca deve lavorare il più possibile a contatto con il fondale.
In questo caso una buona scelta può essere l’utilizzo di una treccia con una sezione non eccessiva come prima spiegato, ed esche con un peso specifico molto alto, altrimenti la forte spinta del acqua insieme al elevata velocità di recupero che solitamente richiede questa pesca non acconsentirebbe al nostro artificiale di  lavorare nei pressi del fondale  rendendo ogni passata vana, inoltre un artificiale dal peso specifico elevato ci permette un affondamento repentino che riesce a mandare nella strike zone con maggior precisione l’esca evitando di mandarlo in pesca in maniera approssimativa.

I modelli più utilizzati sono i classici Ardito del 5 e del 8 che nei casi più estremi possono arrivare a pesi di anche 12 grammi qualora la portata di acqua si molto elevata, e tutti gli ondulanti con profilo molto slim con un peso che va dai 5 ai 12 gr, un artificiale che regala grandi catture in questa pesca e il metal jig nello specifico il Trago Vib di casa Molix nelle misure di 3/8 e di ½ oz,questo tipo di esca di nuova concezione ha un peso specifico molto elevato e riesce a raggiungere facilmente la nostra strike zone inquanto riusciamo a lanciarla molto lontano e affonda velocemente, altro grande vantaggio di questa esca e dovuto al fatto che emette tantissime vibrazioni durante il recupero risultando irresistibile alla cheppia.
Spesso in questa pesca si alternano momenti di lunghe attese a momenti di catture a ripetizione,questo dovuto al fatto che le cheppie girano in branco.
Quando andiamo alla ricerca di questo straordinario pesce ricordiamo di portare con noi alcune ancorette di ricambio, infatti capita spesso che dopo varie catture le ancorette tendano ad aprirsi per la straordinaria forza che la cheppia scatena durante il combattimento.
Rispettiamo come sempre il nostro avversario, portandoci con noi un adeguato guadino e possibilmente slamiamo il pesce in acqua cercando sempre di osservare le più scrupolose attenzioni per un corretto C&R...........
LUCA PASSARELLA
SPINNING PASSION STAFF