SLOW PITCH . jigging alternativo
Tecnica relativamente nuova che deriva da una costola del vertical jigging, si tratta di un jigging che prevede l'utilizzo di artificiali più ampi in grado di "sfarfallare" vistosamente in fase di rilascio, il tutto abbinato ad un recupero lento sembra sia particolarmente efficace.
Spero in un breve futuro potere testare questa tecnica su qualche predatore Adriatico, e chissà mai che non mi regali qualche bella sorpresa.
SPINNING PASSION STAFF
PICCOLI SHAD PER LA TROTA IN RISORGIVA..........
Eccoci al via alla stagione della trota, specie che possiamo
insidiare in svariati ambienti dai torrenti di montagna ai grandi fiumi, laghi,
alle risorgive di fondo valle. Proprio queste ultime sono le mete predilette
per chi la montagna non ce la vicino e magari ha solo qualche ora per andare a
dar sfogo alla propria passione, ambienti multiformi dove troviamo
caratteristiche ambientali molto varie che molto spesso riescono a regalare
grandissime emozioni. L'elevata pressione di pesca e il flusso dell'acqua non importante , ci costringe a volte presentazioni molto soft per riuscire a catturare la nostra amata trota, quindi quale miglior approccio è più
appropriato del finesse? Pescando molto fino abbiamo la possibilità di godere
di qualche cattura in più e allo stesso tempo di poterci divertire anche con
pesci di misure contenute. Da buon cultore del catch e release armo i miei
artificiali con ami singoli a cui schiaccio l’ardiglione e proprio per il fatto della scelta di questi
ami oriento la mia preferenza sul nylon di tipo affondante rispetto al
trecciato, il nylon in questo caso oltre alla caratteristica di affondare gode
di buona elasticità che permette di attutire gli strappi che le trote tendono a
dare durante il combattimento evitando sia l’effetto contraccolpo che tende
a favorire la slamatura, sia di
provocare strappi nel apparato boccale del pesce.Una valida alternativa agli
intramontabili rotanti e alle sempre più performanti hard bait , con la quale
negli ultimi 2 anni ho avuto grandi soddisfazioni in termini di catture e
l’utilizzo di piccoli shad in gomma con misure anche estremamente ridotte, dal piccolissimo dippin shad di valley hill da 1.75”
al ormai conosciutissimo Virago o al Ra Shad
di casa Molix rispettivamente nelle misure di 2” e 3” abbinati a testine
piombate che vanno da 0.8gr a 3 gr.
Uno dei fattori di buona riuscita nel
utilizzo dello shad sta nel trovare il corretto abbinamento tra peso della
testina, lunghezza e tipo di shad,
rapportato alla profondità dello spot e dalla velocità della corrente….. Fantascienza?
No! Per essere più precisi dobbiamo far affondare la nostra esca a una velocità
non troppo elevata perché altrimenti perderebbe in naturalezza, ma nemmeno
troppo lentamente in quanto con la velocità della corrente ci riuscirebbe
molto difficile mandarla in pesca nella
strike zone, teniamo presente che in questi ambienti raramente la nostra esca
può fare passaggi lunghi poiché spesso
troviamo la trota in piccole chiazze di ghiaia circoscritte da erbai, dove la
nostra azione di pesca spesso si svolge proprio in un paio di metri.I vantaggi di
utilizzare queste esche sono molteplici dovuti alla versatilità che queste esche trovano, si
utilizzano molto bene sia lanciandole verso monte controllandone la discesa a
canna alta, permettendoci di farle passare sopra ostacoli ove spesso la nostra
trota trova riparo,oppure usandole in trattenuta in corrente. Un altro vantaggio è il basso livello di
invasività che hanno quando entrano in acqua poiché con pesi contenuti fanno
poco rumore.Un fattore molto importante e la scelta del colore dello shad, la
regola “acque chiare = colori naturali”
in questi ambienti si stravolge in quanto anche con acqua molto chiara avere un
colore molto vivace ha il suo perché.
Spesso
in questi ambienti le trote stazionano nascoste all’ interno di erbai o
protette da ostacoli presenti anche nel sottoriva e in questo caso utilizzare
colori molto vivaci ci permette di far notare l esca ad un pesce che non ha
molto tempo per poterla focalizzare dal momento che ha un campo visivo ridotto dagli ostacoli presenti come nel caso vi
siano degli erbai, la stessa regola può essere applicata dove l’acqua accelera
bruscamente come in piccole cascate dove abbiamo un flusso di acqua veloce con presenza
di schiuma. Solitamente i colori che
utilizzo di più in questo caso sono il rosa, e il giallo fluo o arancio, mentre
se peschiamo in acque più lente e più sgombere da ostacoli dove la trota ha un
buon campo visivo andremo a preferire i colori naturali come il bianco, verde e
il …..giallo. Si il giallo! Non
dimentichiamoci che in questi ambienti
le trote cacciano novellame di loro simili ma anche di barbi o piccoli
temoli, specie in cui troviamo questa cromia nella loro livrea.Nella scelta
della testina rimarremo orientati su quelle con occhiello decentrato verso l’alto
che consentono al nostro shad di rimanere dritto sul asse e di non ruotare su
se stesso nella fase di recupero.Negli ultimi anni l’utilizzo dei siliconici ha
spopolato anche nella pesca della trota ed ha visto l’ introduzione di esche
sempre più performanti che ci consentono di catturare bene anche in posti dove
troviamo elevata pressione di pesca,fonti di dispute tra conservatori di uno
spinning classico e di spinner alla ricerca del ultima tecnologia, l’unica
certezza è che il siliconico allo stato attuale rappresenta la massima
evoluzione nel campo delle esche artificiali grazie alla sua versatilità e
capacita imitativa.
Chi sà cosa ci riserverà il futuro………?
LUCA PASSARELLA
MARZO !!!! IL MESE DEI BIG BASS............................
Quest’anno l’inverno vero e proprio non si è fatto vedere e
si preannuncia un inizio di primavera anticipata, niente di meglio per chi come
me aspetta questo momento per catturare qualche big bass di inizio stagione. Ho
giusto due ore disponibili prima del
lavoro, e decido insieme ad un amico di andare a fare qualche lancio in cava. Il
tempo e nuvoloso, e la temperatura esterna 7 ° con forte vento, e le previsioni
annunciano pioggia imminente. Preparo la mia bella Fioretto da 1.5 oz armandola
con un Kento jig da 3/8 color Green Pumpkin Chart e un Vindex craw (una delle
mie gomme preferite) color bloody pumpkin vista la presenza di gamberi.Iniziamo
a battere la riva battuta dal vento e fortuna vuole che al primo lancio, se
così si può chiamare, vista la pitchata cortissima appena sotto i piedi, esce
subito un bel bass che mi fa subito intuire che la giornata avrebbe potuto
essere molto interessante.Insisto e dopo 10 minuti circa, stavolta con una
pitchata laterale più lunga, un’altra mangiata fulminea appena l’esca tocca
l’acqua, stavolta è un po’ più piccolo e lo rilascio rapidamente.
Il tipo di
aggressività però mi ha fatto intuire che probabilmente il pesce è molto attivo
e visto il poco tempo a disposizione e anche la voglia di cambiare tecnica,
decido di montare uno spinnerbait, precisamente un Venator da ½ oz color White
chart senza trailer aggiuntivo.Non sono arrivati gli attacchi aggressivi come
pensavo, tuttavia la scelta si è rivelata comunque vincente, infatti durante un
recupero lento sul fondo, in distanza sento una tocca ma data la presenza di
molti rami non ero così sicuro….. attendo un attimo e mi piega la canna, stava
andandosene con lo spinner in bocca, ferratona ed esce veramente un bel pezzo
che ha tirato veramente come un dannato.Continuo e dopo poco, stavolta a fine
recupero, sempre toccata leggera, attesa, e filo che parte…. E anche questo
davvero un bel bassone. Direi che come giornata è stata davvero indimenticabile,
davvero un peccato il poco tempo disponibile, ma finestre di attività come
queste non capitano molto spesso e mi sono davvero divertito.
Un saluto a tutti
DIEGO BONALDO
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