CONOSCIAMO BENE L'ARTIFICIALE PRIMA DI PESCARE...................

Qualche giorno fa in un negozio di pesca dove sono solito frequentare , mi sono imbattuto in un interessante dibattito tra un giovane "spinninsta" e un caro amico ormai della vecchia guardia anche lui come mè. L'argomento di discussione era il recupero dell'esca, il giovane appassionato sosteneva che un esca moderna necessita di meno richiami o recuperi particolari in quanto grazie  alla sua forma e materiale innovativo di costruzione , già con un recupero regolare dovrebbe catturare più di un "vecchio" artificiale.
Questa giovane teoria e frutto di molto internet ma di poca pratica a mio avviso, la mia no vuole essere una critica ma solamente un modo di vedute completamente diverso, ritengo che ogni artificiale abbia delle caratteristiche particolari e prima di usarlo al meglio e mia consuetudine provarlo e riprovarlo capendone pregi e difetti.
Dopo solo averlo provato cercherò di farlo nuotare in tutte quelle situazioni e acque che ritengo si adattino bene alle caratteristiche che ho individuato, a tal proposito  vi voglio raccontare una delle ultime esperienze e grazie all'intuito e alla conoscenza degli artificiali mi hanno permesso la cattura di qualche spigola non di taglia ma sicuramente molto emozionanti.
In questo periodo la nostra amata sta preparando le valige per abbandonare la ormai fredda laguna e dirigersi in acque più temperate e calde dove effettuerà la riproduzione, e una migrazione che può durare poco come tantissimo, e difficile darne un tempo , tutto dipende dalla temperatura dell'acqua.
Nei giorni scorsi prima che arrivasse il primo freddo di stagione , ho passato alcuni giorni in cerca della tanto amata e a dire il vero i risultati non sono mancati anche se con molto sacrificio , nello specifico pero vi voglio raccontare come  la conoscenza dell'artificiale sia fondamentale.
Mi trovavo disperso in una zona della laguna veneta , caratterizzata da una profondità variabile dai 50 cm al metro massimo , una di quelle zone contraddistinte  da distese di posidonia , insomma un hot spot ideale per la spigola di passaggio che ama starsene in caccia nascosta tra i filamenti di erba.
Individuate le spigole grazie alle loro cacciate alle malcapitate  aguglie, incomincia la mia azione di martellamento in cerca di una cattura, dopo svariati lanci e nemmeno un misero inseguimento mi fermo a guardare e riflettere sul da farsi.
La corrente era piuttosto sostenuta e come scritto prima le nostre spigole stavano cacciando aguglie di piccola taglia, ero convintissimo che il mio artificiale recuperato a jerkate piuttosto regolari mi avrebbe regalato una cattura, invece me ne stavo ancora a bocca asciutta.
La svolta avvenne quando a fianco a me vidi un'aguglia passare molto lentamente a causa della forte corrente faceva fatica a nuotare, ecco la svolta!!!!
Prendo dalla mia cassetta un jerkino (Finder 110) della colorazione più naturale che avevo e comincio a recuperarlo lentissimo appena sotto la superficie, quasi ad imitare il nuoto affannoso di un aguglia in piena corrente.

La mossa risultò da subito vincente e le prime catture cominciarono ad arrivare, questa  è stata indubbiamente una manovra azzeccata , ma la scelta dell'artificiale non è stata casuale , ma e stata dettata dalle note caratteristiche di tenuta in corrente di questo artificiale, facendolo assomigliare il più possibile ad un aguglia appena la superficie.
Ecco perchè ritengo che conoscere molto bene  ogni artificiale sia una  regola fondamentale per una buona riuscita della nostra pescata, le esche lanciate e recuperate a casaccio come si faceva un tempo possono regale qualche cattura, ma lo spinning moderno e fatto sopratutto di conoscenza e pratica...
Nei giorni a seguire in una pescata in notturna in uno spot dalle caratteristiche simili ho voluto adottare la stessa tecnica di recupero e anche in quella situazione l'attacco della spigolotta non e tardato ad arrivare, l'unica differenza sta nella taglia dell'artificiale che viste le dimensioni del foraggio presente ho aumentato portandomi ad usare un Finder 150.
In conclusione non voglio essere ripetitivo , ma perdete qualche attimo in più per capire le caratteristiche di ogni artificiale e usando la vostra intuizione e conoscenza adattatelo alle condizioni e momenti che ritenete più opportuni, sicuramente avrete una maggiore continuità di catture e soddisfazioni.....
Un arrivederci a prossimo post..
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF

  

1 commento:

  1. Nella pesca e specialmente nello spinning molto dipende da diversi fattori che molte volte sono indendificabili e altri frutto di esperienza e conoscenza del pesce che si insidia e del come lo si insidia oltre a una dose di fortuna o sfortuna.. Ho 50 anni di pesca in varie tecniche e le trote più grosse (max 4.400 Kg) le ho prese di giorno usando camole o verme e addirittura bigattini nelle zone di pianura; In teoria ma anche dietro monitoraggi (microcip in esemplari catturati con elettrostori da ittioligi) le GROSSE trote uscirebbero solo quando non vi tanta luce e in situazioni particolari. Allora quali erano le situazioni particolari per cui io presi quelle trote? Boh all' apparenza era tutto normale....

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