UN INVERNO A TUTTO SHAD

Quest’anno più di altre stagioni passate ho dato grande preferenza a questo artificiale usandolo in tutte le sue varianti, andandolo ad utilizzare in spot con caratteristiche molto diverse tra di loro dai fiumi con grande portata alle acque più intermedie. Le mie scelte si sono distinte in due tipi di soluzioni, la prima soluzione è più vocata alle grandi acque e alle profondità utilizzando shad già armati con grammature elevate andando a effettuare una pesca tutto sommato veloce e di ricerca stando sempre attenti al tipo di fondale sopra il quale siamo, qui un buon ecoscandaglio se si pesca in barca ci da un grande aiuto. La seconda soluzione su cui voglio focalizzare di più queste mie righe riguarda gli shad da innesco, distinguendoli in due tipi: gli shad da armare con teste piombate e quelli da utilizzare con ami swimbait da montare a texas rig. Nelle ultime uscite ho preparato dei pike shad da 7.5 con dei nuovi prototipi di teste piombate OMTD con grammature molto differenti tra di loro in modo da poterli utilizzare sia in acque profonde ma anche in situazioni shallow, allo stesso tempo in momenti di totale apatia ho preferito anche nelle acque profonde l’uso dello shad con poca zavorra per permettere al esca dei saliscendi molto lenti nella colonna d’acqua rimanendo in “azione” per un lasso di tempo maggiore, questa soluzione stimola molto il luccio apatico inquanto “l’Invasore” rimane per più tempo nel suo territorio, c’è anche da tener presente che con l’abbassamento delle temperature un esca un po’ più lenta è sempre ben gradita. Altri grandi riscontri li ho avuti con l’utilizzo del Ra Shad da 6” innescato a texas rig su dei grandi ami swimbait, questa soluzione ci aiuta molto in spot con grande presenza di sporco nel fondale, dandomi comunque la possibilità di non rinunciare a dei lanci contro alberi caduti in acqua o ceppaie. Personalmente zavorro questi tipi di amo con del filo di piombo da 2mm preparando più ami per la stessa esca con almeno tre grammature diverse per coprire le più svariate situazioni, spesso proprio con questa soluzione riesco a far appoggiare la mia esca nel letto di erbaio del fondale per poi con delle lente ma lunghe trazioni di canna far staccare l’esca dal fondo di circa un metro e mezzo per poi farlo lentamente ricadere. 

Ritengo queste soluzioni molto valide per la ricerca degli esemplari più grossi visti i risultati avuti nelle ultime settimane. Nel salutarvi rammento sempre di affrontare le vostre sessioni di pesca al luccio con le più idonee attrezzature, ovvero un grande guadino dove possiamo spesso già slamare il pesce tenendolo in acqua, pinze a becchi extra lunghi e un potente tronchese, velocizzare le operazioni di slamatura con un taglio netto su un amo a volte salva la pelle al nostro grande amico luccio.
A presto LUCA PASSARELLA
SPINNING PASSION STAFF

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