Il periodo tardo primaverile ed estivo coincide con la piena esplosione della natura in tutte le sua forme: gli abitanti dei fiumi e dei canali di fondovalle sono nel picco più alto della loro attività, e spesso questo periodo coincide con la loro riproduzione. Quello che a noi interessa particolarmente è il periodo che precede la riproduzione (pre spawn) e quello successivo (post spawn) delle varie specie di pesci. Infatti molti pesci anadromi, come ad esempio le cheppie risalgono i fiumi, accompagnate spesso da immensi branchi di cefali. I Grossi siluri, che devono appunto accumulare grassi, in vista del periodo riproduttivo, o post riproduttivo , non si fanno sfuggire questa ghiotta occasione rappresentata dall’arrivo dei suddetti branchi di pesci in risalita. In un frangente di questo tipo potremo trovare i siluri sono in piena attività predatoria e, per chi si dedica alla tecnica dello spinning, potrebbe voler dire giocare le carte migliori.
Sono passati molti anni da quando,
da ragazzino, leggevo avidamente, sulle riviste di pesca, i primi articoli di
spinning al siluro, tra l’altro molto rari, e soprattutto brevi. Le cose da allora sono molto cambiate, il
mercato offre un’enorme gamma di esche artificiali, che spesso possono
addirittura confondere chi vuole cimentarsi con questa tecnica. Personalmente
mi sono dedicato a questa pesca solamente con esche artificiali che costruisco da
solo, sia esche in gomma che hardbaits, ritenendole adatte ad alcuni hot spots
particolari, dove ho visto davvero le mie esche fare la differenza.
Parliamo di attrezzatura: per
quanto riguarda le canne, spesso gli attrezzi per lo spinning convenzionale non
sono in grado di fermare queste fughe, occorre perciò dotarsi di canne molto
potenti, personalmente reputo ottime quelle che si usano per lo spinning al
tonno; dato che quest’anno i tonni
latitano potrebbe essere un’ottima alternativa per togliere la polvere dalle
nostre amate tuna rods. Oltretutto queste canne, grazie alla loro elevata
potenza riducono molto i tempi di recupero, stressando meno il pesce. Sono poi
molto precise nel lancio e permettono un’ottima gittata, facendoci raggiungere
facilmente le strike zone. Pescando da riva occorrono mulinelli minimo di
taglia 8000, con frizioni di 10 kg, trecciato in bobina minimo di 80 libbre,
con un finale in fluorocarbon (ma va bene anche nylon)di spessore almeno 080 e
di lunghezza non inferiore ai due metri, in quanto nessun trecciato
sopravvivrebbe ad una trazione del genere nei sassi, il finale lungo è inoltre
molto utile per ammortizzare le testate. Il miglio nodo di giunzione treccia-finale
che si possa fare è l’FG knot, ma in alternativa possiamo usare il Tony Peña knot.
Ovviamente non basta arrivare sul
fiume e mettersi a lanciare, ma occorre cercare le zone dove i siluri sono
soliti portarsi in caccia. Spesso dove si “rompe la corrente” il baffone sta in caccia, perciò rami,
briglie, prismate. Ottimi spots sono i salti d’acqua e le secche sommerse dei
fiumi, dove il siluro attende il passaggio delle sue prede, e dove se saremo
bravi attaccherà i nostri artificiali. Per il salpaggio l’unico attrezzo di cui
abbiamo bisogno è un buon guanto da lavoro di quelli in pelle, fa un’ottima
presa nella mandibola inferiore del siluro e ci mette al riparo in caso di
artificiali pendenti.
Un saluto a tutti. Damiano
Durello.
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