SILICONICI PER LO SPINNING OFFSHORE AI GRANDI PREDATORI....................

Negli ultimi anni la pesca con le soft bait in mare ha subito un evoluzione incredibile, dove fino a qualche tempo fà quest'ultime venivano utilizzate quasi esclusivamente per la spigola, ora  trovano sempre più spazio per ogni forma di spinning salato compreso quello ai grossi predatori come il tonno.
La loro grande versatilità e  la facilità d'uso sono tra le grandi caratteristiche che fanno delle esche siliconiche una categoria di artificiali che  non possono  e non devono mancare nella tackle box dello spinner moderno.
In qualche mio precedente post avevo già affrontato l'argomento parlando della pesca al sugarello con i siliconici, ora invece volevo affrontare l'argomento parlandovi di un utilizzo diverso, sotto certi punti di vista più impegnativo, ma di sicuro ricco di emozioni , ovvero la pesca in offshore ai grandi predatori e in questo caso al signore incontrastato del mediterraneo  il tonno rosso.
Inanzi tutto quali sono le particolarità che ci spingono ad utilizzare  un esca siliconica a scapito di altre tipologie di esche rigide, sicuramente la loro  possibilità ad essere utilizzate a diverse profondità e un fattore da non sottovalutare. Solitamente le soft bait vengono montate su generose jig head di svariati grammi che aiutano la nostra esca a volare sicuramente lontano , ma allo stesso modo riescono ad affondare più o meno velocemente in profondità. Queste indiscusse peculiarità ci permettono di sondare più stati d'acqua durante la fase di pesca e  ricercare il predatore in strati d'acqua difficilmente raggiungibili con un classico stick bait, mi viene in mente uno dei tante situazioni dove l'utilizzo della "gomma" ha dato una svolta alla giornata.

Le caratteristiche mangianze che ci permettono di individuare la presenza del tonno , solitamente non durano in eterno e se si perdono attimi preziosi la possibilità di cattura si riduce, ecco che a mangianza finita i nostri cari amici pinnuti di sicuro non si allontaneranno di molto ma solitamente affonderanno di qualche metro rimanendo nelle vicinanze, ecco questo e il momento giusto di lanciare il nostro siliconico e farlo affondare per poi recuperarlo più o meno in maniera veloce, in diverse situazioni del genere questo stratagemma ha portato al risultato desiderato ovvero all'abboccata....
Altra grande caratteristica che amo delle soft bait e la possibilità di adottare svariati tipi di recupero senza perdere mobilità dell'esca e potere attrattivo, mi viene in mente un altro utilizzo che ha dato parecchie soddisfazioni qui in alto Adriatico ed e quello di lanciare la nostra esca nel bel mezzo della  mangianza e una volta fatta affondare qualche metro la si recupera con un classico recupero a "dente di sega" l'esca in fase di caduta sembrerà una preda ferita e in molti casi i tonni in frenesia attaccheranno proprio quest'ultima in fase di caduta....
Come avrete intuito molti sono gli utilizzi e le situazioni che si possono adattare a questa particolare tipologia di esche, ritengo che al giorno d'oggi i siliconici sono la massima espressione dello spinning vuoi per la loro versatilità e potere attrattivo.

Non ho parlato di forme lunghezze peso delle nostre esche , questo perchè ognuno di noi ha le proprie considerazioni e preferenze legate molto spesso al tratto di mare che solitamente si  e soliti frequentare, ma se dovessi scegliere tra le tante proposte che il mercato al giorno d'oggi offre, la mia personale scelta cadrebbe su artificiali non più lunghi dei 6/7 pollici , mentre la grammatura della jig head non scenderebbe al di sotto dei 60 gr in modo da garantirmi una buona gettata, per ultimo ma non per grado di importanza e il fattore colore, una  buona disponibilità di colori basi come il rosa il sardina o colori accesi come l'arancio sono senza ombra di dubbio le mie scelte preferite.
Adesso non ci resta altro che prendere il largo e lanciare le nostre soft bait nel bel mezzo di qualche bella mangiaza.
A presto
MARCO PASQUATO
SPINNING PASSION STAFF


 

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